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DOTTOR FALIVENE CARLO
 

Utile da sapere

I medici specialisti in Ortopedia e Traumatologia (per abbreviazione "ortopedici") sono specializzati nella diagnosi e nel trattamento sia chirurgico che non chirurgico dei problemi del sistema locomotore. Esso comprende: ossa, articolazioni, legamenti, tendini, muscoli, nervi. Oltre a questi, specialmente nei traumi, si è recentemente per necessità aggiunto il trattamento dei tessuti molli, per cui è stato coniato il termine di chirurgo orto-plastico. Ciò deriva dall'evidenza scientifica di un migliore risultato per i pazienti a seguito di un intervento ricostruttivo precoce.

In altre parole, il medico chirurgo specialista in Ortopedia e Traumatologia deve aver maturato conoscenze teoriche e sviluppato capacità pratico-professionali nel campo della fisiopatologia e terapia sia medica sia chirurgica (correttivo-conservativa, ricostruttiva e sostitutiva) delle malattie dell'apparato locomotore nell'età pediatrica e adulta con specifici campi di competenza nella semeiotica funzionale e strumentale, nella metodologia clinica e nella terapia in Ortopedia, nella Chirurgia della Mano e nella Traumatologia compresa la Traumatologia dello Sport nonché nelle patologie a carattere oncologico di pertinenza.

L'importanza di avere coscienza delle proprie patologia, quindi recarsi dal medico quanto prima per le cure preventive (quando possibile) è lo scopo principale di questa sezione del sito.

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Il Ginocchio Valgo

E’, sicuramente, meno conosciuto, almeno con il suo vero “nome” del “vicino” alluce valgo, ma è altrettanto diffuso. Anche il ginocchio può essere valgo. Infatti, anche il ginocchio può svilupparsi in modo imprevisto, creando un angolazione anomala che gli vale la definizione di valgo.

 

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Caratteristiche e cause

Si parla di alluce valgo quando femore e tibia non sono perfettamente allineati, come dovrebbero, e, di conseguenza, formano un’angolazione anomala. Il termine comune per definirle è “a x” o “gemelle” perché la loro caratteristica più evidente è che le ginocchia si toccano tra loro, nonostante le caviglie, come il resto delle gambe, si mantengano a debita distanza.

Quando il problema, antiestetico, ma a volte anche doloroso e fastidioso, è il ginocchio valgo, si può puntare il dito contro un disturbo evolutivo, un’anomalia nello sviluppo delle ossa senza cause vere e proprie, oppure verso eventi traumatici patologie precise, come lesioni e fratture mal consolidate, artrosi o disturbi neurologici.

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Il Piede Piatto

I piedi sono piatti se l’arco plantare è piatto, cioè se tutta la pianta tocca terra quando si sta in posizione eretta.

I piedi piatti sono molto diffusi e normalmente non causano problemi. In alcuni casi l’arco plantare non si sviluppa correttamente durante l’infanzia, in altri il piede può appiattirsi dopo un trauma o a causa dell’usura dovuta all’invecchiamento.

 Questo disturbo può contribuire ai problemi delle caviglie e delle ginocchia, perché altera l’allineamento corretto delle gambe, ma se il paziente non prova dolore, per il piede piatto non è necessaria alcuna terapia.

 

Cause

Piede Piatto Piede Cavo

E' normale che i bambini e i neonati abbiano i piedi piatti, perché l’arco plantare non si è ancora sviluppato. Nella maggior parte dei casi l’arco plantare si sviluppa durante l’infanzia, 

L’arco plantare, inoltre, può appiattirsi con il passare del tempo. Anni di usura possono indebolire il tendine che si trova all’interno della caviglia e che serve da supporto all’arco.ma in alcune persone non si sviluppa: il piede piatto è quindi una normale variazione della forma del piede e quindi chi ha i piedi piatti può anche non avere problemi.

Tra i fattori che fanno aumentare il rischio di avere i piedi piatti ricordiamo:

  • obesità
  • traumi al piede o alla caviglia
  • artrite reumatoide
  • invecchiamento

 

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Sindrome del Tunnel Carpale

La sindrome del tunnel carpale nasce se il nervo mediano, che si estende dall’avambraccio alla mano, è sottoposto a pressione o schiacciamento all’altezza del polso. Il nervo mediano controlla le sensazioni del lato palmare del pollice e delle dita (non del mignolo) come pure gli impulsi diretti verso alcuni piccoli muscoli della mano, che permettono alle dita e al pollice di muoversi. Il tunnel carpale, un passaggio stretto e rigido costituito dal legamento e dalle ossa alla base della mano, ospita il nervo mediano e i tendini. A volte l’ingrossamento dei tendini o altri gonfiori restringono il tunnel e fanno sì che il nervo mediano risulti compresso.

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I risultati sono dolore, debolezza o sensazione di intorpidimento alla mano e al polso, che si irradiano verso il braccio. Sebbene gli stati dolorosi possano indicare altre patologie, la sindrome del tunnel carpale è la più conosciuta e famosa delle neuropatie, ovvero delle patologie in cui i nervi periferici del corpo umano vengono compressi o subiscono traumi.

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L'epicondilite

Per epicondilite s’intende un’affezione degenerativa microtraumatica di un tendine alla sua inserzione ossea sull’epicondilo omerale. In questa sede sono numerosi i tendini che prendono inserzione ma solo uno di questi va incontro a tale forma degenerativa. Il tendine coinvolto appartiene al muscolo estensore radiale breve del carpo.

 SIL2841Tradizionalmente questa patologia si definisce anche gomito del tennista intendendo sicuramente più la sollecitazione continua che il tennis impone su questo muscolo che la particolare frequenza di questa malattia nei tennisti. Nella pratica clinica è infatti assai più frequente ritrovarla in persone che svolgono altre attività sia lavorative che sportive, o anche in chi non svolge occupazioni particolarmente pesanti. Deve essere ricordato, infatti, che il muscolo interessato viene sollecitato per qualsiasi movimento del polso e della mano, anche il più semplice e ripetitivo, come scrivere, digitare su una tastiera, girare una chiave, guidare. A questo livello le sollecitazioni sono alte per qualsiasi tendine proprio per il gradiente di tensione tra osso e tendine e per la notevole resistenza delle fibre che penetrano l’osso come le radici nel terreno. È difficile, pertanto, capire perché questo disturbo interessi solo quel particolare tendine. Accanto alla sollecitazione meccanica esiste certamente una predisposizione locale e individuale a sviluppare la malattia.

Oltre all’epicondilo altri distretti possono presentare queste affezioni: il gomito mediale (si parla in questo caso di epitrocleite o gomito del golfista), la spalla (tendinopatia inserzionale della cuffia dei rotatori), il ginocchio (tendinite della zampa d’oca), il piede (tendinite del tendine d’Achille). 

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Gomito: Anatomia e patologie

Il gomito è l’articolazione dell’arto superiore che collega braccio e avambraccio. I movimenti che possono essere esercitati su di essa sono la flessione, l’estensione, la pronazione e la supinazione.

L’articolazione del gomito è formata da diverse articolazioni singole dotate di movimenti propri:161853268-6812058b-41f3-415b-894f-57973e83f7c1

  • – l’articolazione tra omero e ulna;
  • – l’articolazione tra omero e radio;
  • – e l’articolazione tra radio e ulna.

L’articolazione tra omero e ulna è un’articolazione a cerniera che consente movimenti di flessione ed estensione. Ha un legamento di sostegno laterale che viene posto in tensione sia nella flessione che nell’estensione, limitando i movimenti non richiesti. In corrispondenza della faccia interna ed esterna della capsula articolare, ci sono due robusti legamenti. Ad articolazione estesa vengono posti in tensione  i legamenti anteriori, ad articolazione flessa quelli posteriori.

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Cifosi: Trattamento chirurgico

In genere la cifosi non causa alcun sintomo tranne quello posturale. Tuttavia, in alcuni casi la condizione provoca mal di schiena  e rigidità, dolore alla colonna vertebrale e  stanchezza. Il mal di schiena può essere particolarmente problematico negli adulti con cifosi, perché il corpo deve compensare l’anomalia spina

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le. Se si dispone di una grave cifosi, i sintomi possono peggiorare nel tempo. Si può anche avere difficoltà a respirare e mangiare.

 

Sintomi

  • Dolore
  • Rigidità
  • Curvatura posturale
  • Stanchezza

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Cifosi: riconoscere la patologia

obesita-dolore-lombareCIFOSI E LORDOSI

Sono ambedue deformazioni strutturali della spina dorsale date da una maggiore inclinazione delle naturali curve della colonna vertebrale. La lordosi è caratterizzata da un infossamento profondo della colonna vertebrale nella regione lombare, che proietta indietro il bacino e crea un dorso curvo. La cifosi è una curvatura della colonna vertebrale con concavità anteriore che porta ad un incurvamento della schiena.

In genere compaiono nel periodo compreso tra i 10 e i 13 anni. Il loro sviluppo è molto veloce in quanto è collegato direttamente allo sviluppo della colonna in corrispondenza della grande crescita del periodo puberale. Bisogna stare molto attenti ai propri ragazzi in quanto queste patologie non provocano alcun dolore

Basta anche una semplice ma attenta osservazione da parte dei genitori e degli insegnanti a individuare i sintomi: una lieve deviazione della spina dorsale guardando da dietro, o un dislivello delle spalle e delle scapole, o un’asimmetria dei fianchi già indicano una presenza di scoliosi. Cosi come lo stare curvati in avanti indica una possibile cifosi e un bacino con una curva lombare accentuata è sintomo di una lordosi. Prendere in tempo, cioè prima dell’inizio dello sviluppo puberale, queste patologie è fondamentale.

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Cifosi: come si può correggere

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La prima distinzione da fare è tra l’atteggiamento cifotico e l’ipercifosi vera e propria. L’atteggiamento si corregge completamente o quasi completamente con un atto volontario di estensione attiva ovvero impegnando i muscoli estensori  del rachide, che sono in primis il gran dorsale e il trapezio che insieme a un elevato numero di muscoli più profondi agiscono dall’interno verso l’esterno per sostenere la schiena verso l’alto. La cifosi consolidata invece non si modifica in modo sufficiente con il semplice atto di raddrizzare la schiena.

 

L’ ipercifosi colpisce normalmente il tratto dorsale che nella assoluta normalità è già in leggera cifosi, può essere a piccolo raggio ovvero descrivere una piccola gobba oppure ad ampio raggio e coinvolgere anche il tratto lombare e cervicale che normalmente sono in lordosi. Un’alterazione in tal senso del tratto dorsale  si ripercuote funzionalmente sempre sugli altri due segmenti, cervicale e lombare, oltre che su entrambe le spalle determinando inevitabilmente un quadro di rigidità articolare.

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La Cifosi

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La cifosi corrisponde ad una anomalia della colonna vertebrale. Si tratta precisamente di una curvatura, con concavità anteriore della colonna vertebrale; di solito il problema si manifesta a livellolombare. Assieme alla lordosi e alla scoliosi, costituisce uno deidisturbi posturali tipici dell’adolescenza. Per rimediare a questo tipo di problema, esistono degli esercizi che possono essere compiuti, con l’aiuto di un esperto. Nei casi in cui non sia possibile risolvere il tutto con l’esercizio fisico o con altri tipi di terapie, è opportuno ricorrere all’operazione.

 

Le tipologie

Le tipologie di cifosi comprendono quelle posturali, quellecongenite, le idiopatiche e quelle da osteocondrosi, che più esattamente porta il nome di morbo di Scheuermann. Volendo operare una classificazione più chiara, è possibile fare una distinzione fra cifosi mobili e quelle rigide o parzialmente fissate. Il primo caso può essere definito anche come atteggiamento ipercitrofico, quando, compiendo uno sforzo volontario di raddrizzamento, questo può essere realizzato in maniera piuttosto facile. Si tratta di unatteggiamento posturale, che non comprende una deformazione ossea vera e propria. Nel secondo caso non c’è la possibilità di un facile raddrizzamento o di una correzione e, quindi, ci si deve rivolgere ad un trattamento ortopedico o, nei casi più gravi, chirurgico.

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Scoliosi: trattamento chirurgico

OS0806 10 06L'intervento chirurgico è l'opzione preferenziale per il trattamento della scoliosi grave (curvature superiori a 45 gradi) e di curve che non migliorano con l'utilizzo di un tutore ortopedico. La chirurgia punta al raggiungimento di due obiettivi principali: arrestare il peggioramento della curvatura e correggere la deformità della colonna vertebrale.

 

Esistono diverse tecniche chirurgiche per il trattamento della scoliosi:

Approccio posteriore

Un'opzione di intervento è la fusione spinale posteriore, che, mediante un'adeguata strumentazione e innesti ossei, prevede l'accesso alla colonna dalla schiena del paziente, posto in posizione prona.

Nel corso dell'intervento, il chirurgo fissa delle barre metalliche a ogni lato della colonna vertebrale del paziente mediante viti o ganci ancorati ai corpi vertebrali. Step successivo, è la fusione del tratto di colonna vertebrale interessato con materiale osseo prelevato dall'anca del paziente (innesto osseo).

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Scoliosi: cause e sintomi

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  • La scoliosi è una malattia muscolo scheletrica in cui la colonna vertebrale presenta una curvatura laterale anomala: per alcuni pazienti affetti da questa problematica è necessaria una terapia, mentre per altre, in cui la curvatura è minore, è necessaria soltanto una visita medica periodica di controllo.

    Su 1.000 bambini, da tre a cinque sviluppano curvature vertebrali abbastanza serie da richiedere una cura. La scoliosi idiopatica degli adolescenti (provocata cioè da cause sconosciute) è il tipo più frequente e si verifica dopo i 10 anni e si rileva che le ragazze sono maggiormente a rischio. La patologia può essere ereditaria, quindi se un bambino ha un genitore, un fratello o una sorella affetto da scoliosi idiopatica dovrebbe farsi controllare regolarmente dal medico di famiglia.

    Questa forma può anche verificarsi nei bambini di età inferiore ai 10 anni, ma è sicuramente molto più rara:

  • La scoliosi idiopatica infantile a insorgenza precoce si verifica nei bambini di età inferiore ai tre anni ed è più frequente in Europa che negli Stati Uniti.
  • La scoliosi idiopatica giovanile si verifica nei bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni.

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Scoliosi: come si può correggere?

La prognosi della scoliosi, ovvero il giudizio clinico sulla evoluzione futura della malattia dipende da diversi fattori come: maturazione scheletrica, età, menarca, sede, rotazione, entità della curva in gradi.

 

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MATURAZIONE SCHELETRICA 

Il test di Risser  consente di stabilire il grado di sviluppo osseo valutando l'ossificazione delle creste iliache. Il risultato può variare da Risser 0 (non esiste nucleo di ossificazione) a Risser 5 (ossificazione completa che si manifesta, in genere, 2-3 anni dopo la pubertà ).

Fino a Risser 2 il rischio di peggioramento è del 50%, dopo Risser 2 Il rischio si riduce al 20%.

I gradi sono così suddivisi: 1+ quando l'ossificazione è intorno al 25%; 2+ quando è intorno al 50%; 3+ intorno al 75%; 4+ per una ossificazione completa del tratto e 5+ per la completa fusione con l'ileo.

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La Scoliosi

scoliosiLa scoliosi si presenta come una deviazione laterale, permanente, della colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali. Questa rotazione si accompagna ad una deformazione dei dischi intervertebrali e a retrazioni (accorciamenti) muscolo legamentose.

PATOGENESI DELLA SCOLIOSI

Si formano una o più curve che alterano aspetto e funzione della colonna e del tronco (curve strutturate o primitive).

I sistemi di equilibrio (S.N.C.) portano alla formazione di curve di compenso così che il cranio sia centrato sul bacino e sul perimetro di appoggio.

Se non vi è rotazione dei corpi vertebrali non si può parlare di scoliosi e l'anomalia prende il nome di paramorfismo. Tale condizione tende alla riso

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Neuroma di Morton: Conseguenze legate all'alluce valgo

Si sono già potute osservare alcune delle spiacevoli conseguenze che possono essere determinate dalla insorgenza di una patologia di alluce valgo, specie se non viene curato nei tempi e nei modi richiesti dal particolare quadro clinico del paziente. Si è potuto fare esempio insomma citando tra gli altri il dito a martello o le callosità plantari.

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D’altronde, però, non si può dimenticare una ulteriore conseguenza negativa che può essere realizzata a seguito di alluce valgo, ossia il cosiddetto neuroma di Morton. A voler essere precisi, va qui specificato che tale patologia può comparire a seconda di una varietà non indifferente di diverse nomenclature: per esempio, come neuroma intermetatarsale, o ancora come neuroma plantare, o come sindrome di Morton.

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Alluce Valgo: Prevenzione e consigli

La prevenzione dell’alluce valgo, così come il contenimento della sua gravità, può avvenire sia con consigli di comune buon senso che con specifici esercizi. In questo caso, però, bisognerà consultarsi con il proprio specialista, poiché non tutti gli esercizi proposti potrebbero essere idonei al singolo caso. Si prendano gli esempi, quindi, come un’indicazione generica per un allenamento di base.

Il primo consiglio è quello di indossare sempre delle calzature comode, evitando o limitando il più possibile il ricorso ai tacchi alti, che potrebbero rendere innaturale il movimento del piede. È inoltre indicato seguire un percorso di rieducazione alla camminata, 0 3297-bper assicurarsi non vi sia uno sforzo eccessivamente sbilanciato sulle punte, quindi perdere peso per non affaticare le articolazioni. In caso si fossero già palesate le prime avvisaglie del disturbo, grazie al consiglio del medico si potranno applicare degli specifici strumenti – come fasce e distanziatori – per ripristinare abbastanza velocemente la corretta posizione delle dita.

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Cipolla al piede: riconoscere la patologia

L’alluce valgo è una delle situazioni patologiche che si presentano con più frequenza nella zona del piede: proprio per questa ragione esistono molte testimonianze di chi ci è passato attraverso.

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A livello puramente estetico, l’alluce valgo si manifesta come una deformità del primo dito del piede, appunto proprio dell’alluce, che ne determina una deviazione in senso laterale della falange, verso quello che è l’interno del piede; insomma, per intenderci, dirigendosi verso il secondo dito del piede.

In tale deformazione si realizza una lussazione dei sesamoidi, ossia delle due ossa di piccole dimensioni all’interno delle quali si trova la articolazione del dito alluce.

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Alluce Valgo: Quando operare

In letteratura si possono reperire centinaia di studi atti a dare una regola che permetta di stabilire QuandoOperarequando sia giusto operare un alluce valgo, nella mia esperienza ho potuto constatare che pazienti, con deviazioni minime dell’alluce, presentavano un dolore importante tale da menomarli nella deambulazione e pazienti con notevoli deviazioni dell’alluce e esostosi laterali notevolmente grosse ma non avevano dolore. Pertanto. A mio giudizio è il dolore la ragione per cui si ricorre alla chirurgia.

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